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Etichette Inclusive

Ci siamo chiesti quanto le etichette siano inclusive ed aiutino ad abbattere le barriere sociali.

Ne discuteremo in più episodi, cercando di conoscere meglio il mondo del Wine Adv.

Diverse aziende vinicole hanno incluso nelle proprie etichette il Braille, proprio per dare accessibilità a tutti, nessuno escluso, al mondo del vino. Vediamo come.

Le informazioni sulle etichette quali il nome dell’azienda agricola, il grado alcolico, la varietà, l’annata, sono elementi che danno una prima descrizione del vino. Sono informazioni che vengono fornite dall’etichetta e che chiunque può leggere e interpretare.

Informazioni che, però, restano sconosciute a chi non può leggere le etichette. Questo è un peccato in quanto i non vedenti o persone ipovedenti sono potenzialmente ottimi degustatori, dato che hanno tutti gli altri sensi molto sviluppati. Alcune aziende vinicole, e non solo, sono attente e rivolgono oggi la comunicazione a tutti.

Disegnare etichette con il sistema di lettura Braille richiede un piccolo sforzo, ma un grande gesto di inclusione per comunicare qualcosa sul prodotto a coloro che non possono vederlo.

Chiedendo ad alcuni produttori quanto incide il loro impegno? Ci dicono che aggiungere il Braille costa cinque centesimi in più per etichetta, un piccolo prezzo che è in grado di abbattere mura ed un passo verso l’inclusione.

Carta etica del packaging

Ci sono delle regole da rispettare per rendere “accessibile” il packaging. Nella Carta etica del packaging all’articolo 4, si delinea che: “Il packaging ha il compito di proporsi in modo facile e intuitivo a chi lo utilizza. Deve garantire l’accessibilità al prodotto anche a tutti i soggetti più deboli indipendentemente dalle loro differenti abilità sensoriali permettendone un utilizzo immediato.”

Infatti, le modalità sensoriali della vista e del tatto e la loro qualità contribuiscono a rendere il packaging accessibile in ogni sua componente, grazie al trattamento grafico dei testi che ne garantisce la leggibilità. Inoltre, l’organizzazione spaziale e l’impaginazione assicurano una facile reperibilità delle informazioni offrendo un’interazione immediata che ne permette l’utilizzo. 

Il packaging, quindi, deve essere la “porta d’accesso” al prodotto e non un ostacolo.

Sistema di lettura BRAILLE

Il Braille è un sistema di lettura e scrittura tattile sopra rilievo per persone non vedenti e ipovedenti, ideato dal francese Louis Braille, dal quale prende nome il sistema, nella prima metà del XIX secolo. Il Braille è un mezzo di scrittura internazionale usato per rappresentare la punteggiatura, i numeri, le lettere dell’alfabeto, i simboli matematici e musicali, anche se non è riconosciuta ufficialmente come una lingua, rappresenta comunque un sistema di lettura efficace per comunicare.

Etichette in braille

Negli ultimi anni, sono state tante le aziende vinicole che hanno abbracciato il concetto di inclusività nelle proprie etichette, rendendo visibile l’etichetta anche per coloro che non possono leggere le informazioni sulle etichette. Per rendere accessibile il vino, sono nate diverse collaborazioni con l‘Uici -l’Unione italiana ciechi ed ipovedenti- per aiutare i non vedenti a gustare e apprezzare meglio il vino, perché anche loro possano essere in grado di “leggere” le informazioni di una bottiglia di vino.

Oltre al Braille, che fornisce le indicazioni essenziali come il nome del vino e della cantina, per dare un’accessibilità maggiore, sono state create “etichette narranti in Braille”: l’aggiunta di un QR code permette, infatti, l’accesso ad una sezione approfondita con un lettore vocale che approfondisce l’informazione sulla bottiglia del vino.

Come si realizzano le etichette inclusive

Per la stampa delle etichette in Braille viene utilizzata una vernice particolare per imprimere i puntini ove una macchina misura la giusta distanza che deve intercorre tra i puntini stessi, per assicurare che l’altezza del Braille resti uniforme su tutta l’etichetta per una corretta leggibilità.

Le etichette vengono realizzate con rilievo serigrafico con vernice Braille. La vernice che viene applicata può avere spessori differenti.

La tecnica Braille si ottiene anche mediante l’applicazione di resine naturali polverizzate su stampati d’inchiostro da apporre sull’ etichetta. 

La tecnica di verniciatura in Braille ha una doppia funzione:

  • creare una texture che generi una base solida su cui è fondata tutta la grafica;
  • rinforzare il logo.

Il risultato è un’etichetta dai tratti decisi, facilmente percepibili al tatto.

Per ovviare al problema dell’integrazione estetica e funzionale dei Braille il giappone Kosuke Takahashi ha progettato il Braille Neue, un carattere tipografico universale che combina il sistema di scrittura e lettura a rilievo con i caratteri tradizionali, divenendo leggibile allo stesso tempo sia a persone vedenti che a quelle non vedenti.

 Le etichette in Braille sono esempi di eticità, di aiuto per il prossimo, e rappresentano la volontà delle aziende vinicole di abbattere preconcetti e inutili barriere.

L’inclusione sociale del vino si pone come obiettivo di rendere l’accessibilità la nuova normalità.

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